La recensione di Kingdom Come: Deliverance 2 – Brushes with Death

Sono passati più di tre mesi dall’uscita di Kingdom Come: Deliverance 2: non abbastanza tempo per molti giocatori che probabilmente hanno ancora molta strada da fare per finire il gioco, e abbastanza tempo per coloro che hanno visto il finale della storia per desiderare le nuove avventure di Henry nella Boemia medievale. L’appetito è stuzzicato dal fatto che le aggiunte al capitolo precedente sono state molto più creative del semplice inserimento di alcune nuove missioni. Introducevano, ad esempio, interessanti meccaniche per la ricostruzione di un villaggio o ci permettevano di guardare gli eventi da una prospettiva completamente diversa quando giocavamo nei panni di Teresa.

Questa volta, però, lo studio Warhorse ha adottato una tattica leggermente diversa. Paghiamo un unico “pacchetto di contenuti”, all’interno del quale, a intervalli di qualche mese, appariranno tre espansioni. La prima di queste, chiamata Brushes with Death, è quindi solo un terzo dell’intero gioco e, come tale, suscita sentimenti un po’ contrastanti. Si tratta semplicemente di una serie di missioni secondarie che, da un lato, sono interessanti e ben scritte e, dall’altro, non aggiungono praticamente nulla di nuovo al gioco e sembrano semplici contenuti tagliati dalla base.

Qualcosa che hai fatto qui Wojciech….

Si accede alla storia secondaria A chi è dipinta la morte dopo aver completato la missione A chi suona la campana. Sulla mappa apparirà un indicatore con il Castello di Trosky, dove incontrerete per la prima volta il pittore Adalbert. Dopo alcune missioni, ci spostiamo nella città di Kuttenberg e le due missioni successive si svolgono già sulla seconda mappa.

Probabilmente questa era l’intenzione dei creatori, perché nelle scene di dialogo il nostro protagonista si lamenta con Adalbert di dover andare di nuovo da qualche parte, per ottenere qualcosa, e in cambio riceve bugie e spiegazioni vaghe. E lo stesso pittore a un certo punto chiede a Henryk: “Perché sembra che tu mi aiuti in tutto? Perché?”. E qui sta la quintessenza dell’intera storia, il cui potenziale, a mio avviso, è stato completamente mancato.

Wojciech è un personaggio molto misterioso e allo stesso tempo interessante. Ci nasconde costantemente qualcosa, mentendo e confondendosi. La storia tocca l’occulto, i temi del paganesimo e avrebbe potuto davvero essere trasformata in un rompicapo totale, o in un riferimento a un tema di culto di un certo gioco di serie B, e allora non ci sarebbe stata fine alle divagazioni e alle discussioni online su cosa, chi, perché, come e perché.

Quindi, forza, dipingete il mio scudo….

Dopo aver completato la storia, che, a seconda del livello di sviluppo del personaggio, non dovrebbe richiedere più di tre-cinque ore, ci resteranno alcuni pezzi di equipaggiamento nuovi e unici – e questo è abbastanza, per non fare spoiler. L’unica novità finora sconosciuta in KCD è la tanto annunciata pittura degli scudi, un servizio fornito da Wojciech. A questo scopo, nel gioco è apparso un editor di scudi chiaro e facile da usare, in cui si scelgono colori e motivi da temi predefiniti. La cosa più interessante di questa funzione è il contenuto scaricabile a pagamento con una serie di modelli, disponibile già da qualche tempo. Per le missioni completate, riceverete un gran numero di questi motivi da decorare, quindi non ha senso pagare un extra per averli.

Inoltre, possiamo vedere il nostro scudo dal davanti, con un motivo personalizzato, solo in modalità foto e nella schermata dell’inventario. A mio parere, si tratta di un’“attrazione” solo per due minuti circa di divertimento: l’ho controllata, ho scelto un disegno, ho scattato una foto ed è finita lì. Cambiare l’acconciatura ha un impatto maggiore sul gioco: dopo tutto, nelle scene tagliate si vede la testa di Henry molto più spesso del suo scudo.

Gratuito, ma molto divertente

Per questi motivi, durante il mio breve ritorno a Kingdom Come: Deliverance 2, mi sono divertito di più con le nuove caratteristiche della versione 1.3, le aggiunte che tutti riceveranno gratuitamente. Sono state aggiunte al mondo di gioco le corse di cavalli e le gare di tiro con l’arco. Un grande vantaggio per il fatto che non si tratta della semplice aggiunta di un’icona nel mondo di gioco che dà il via a una nuova attività, ma di una missione lunga e complessa che ci coinvolge nell’interazione con nuovi personaggi secondari, spiegandoci anche tutte le regole e permettendoci di praticare entrambe le sfide.

Le gare si distinguono per il fatto che i checkpoint sono molto distanti tra loro, e dipende solo da noi quale strada percorrere per raggiungerli: sovrapporre le strade con un percorso o prendere una scorciatoia, rischiando però di superare ostacoli fuori strada. Tuttavia, è possibile barare un po’ e rimanere nel gruppo, concentrandosi solo sulla resistenza del proprio cavallo, soprattutto perché anche al livello di difficoltà più alto dei tre gli avversari non sono molto veloci.

D’altra parte, una gara con arco o balestra è una questione completamente diversa, perché qui la sfida è già molto grande. C’è un limite di tempo entro il quale bisogna rientrare, e i percorsi più difficili contengono anche ostacoli che il cavallo deve saltare. Su questi, non si può mettere il “pilota automatico” al proprio destriero e ci si deve concentrare sia sulla guida che sul tiro, e colpire il bersaglio mentre si dondola in sella è ancora più difficile del solito. In ogni caso, la sfida è grande, coinvolgente e molto gratificante ad ogni colpo preciso.

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